Gara – la mia prima Marathon MTB del 2021

Premessa

08/08/2021 Lago di Cavazzo o dei tre comuni (UD), chiamiamolo un nuovo inizio. Perché? Dopo due anni ho voluto nuovamente cimentarmi in una gara in MTB, Bibione BT a parte.

Sport Land Marathon bike, 61km e 1600m D+ da percorrere nella pedemontana friulana tra il Monte Prat, il Monte Cuar ed il Monte Flajel.

Le previsioni meteo non promettono bene, anzi, ma alle ore 10.00 al via c'era il sole e l'umore era dei migliori. In più ultimamente i miei dati mi danno una condizione decisamente in crescita, quindi entro in griglia con molta energia positiva e voglia di fare bene.

La Gara

Primo incidente di percorso, sono in griglia, attaccato al tubo reggisella (telescopico) ho appena installato il gonfia e ripara, non si sa mai. Ho le gomme complete di lattice e salsicciotti, ma un gonfia e ripara e sempre bene averlo con se.

Prima del via, cosi per sentirmi comodo, abbasso leggermente la sella, ma con il peso questa scende del tutto ed inavvertitamente si aziona la bomboletta. Risultato? Sono immerso in una nuvola di lattice. Gran bella figura di M....!!!

Alle 10.00 puntuali viene da dato il via  e partiamo a velocità controllata per circa 3km, poi nei pressi della ciclabile, che costeggia il torrente Palar, viene dato il via ufficiale.

La ciclabile è sterrata molto veloce e la percorriamo con media di 36km/h e punte a 42km/h. La gamba gira bene e  recupero veramente molte posizioni anche in vista della salita, per Cjanet e poi monte Cuar, che prevede di percorrere circa 22km e  1000m D+.

Si esce dallo sterrato veloce e si affronta un breve tratto della strada del Bottecchia, ovvero la strada che da Cornino (dove vi è un bellissimo laghetto) porta fino a Trasaghis dove appunto il Bottecchia era solito allenarsi.

Da qui inizia la salita verso Cjanet. La strada è asfaltata e con pendenze a me congeniali. Percorro con buon ritmo la  salita, la gamba gira bene, da dietro nessuno recupera, anzi mi avvicino velocemente ad un gruppetto di 15 atelti davanti a me. L'umore è ottimo, mi idrato e nutro come giusto fare sempre. Al termine della strada asfaltata ci immergiamo in una strada forestale e a pochi km dal Monte Prat avverto il primo tuono sopra la nostra testa. Inizia a piovere e poi a diluviare. Si susseguono fulmini e tuoni, le strade sono dei torrenti. E' talmente buio che quasi non si vede la strada. Raggiungo una casa, mi infilo sotto la tettoia sperando che smetta. Il simpatico proprietario mi ha anche offerto un bicchiere di vino che ho gentilmente rifiutato.

Non smette di piovere, che fare? Potevo stare li con quel simpatico signore a scolarmi una bottiglia di nero, ed invece riparto. La strada è in salita e come normale che sia l'acqua va dalla parte opposta. Davanti a me un fiume d'acqua, piove a più non posso, fa pure freschetto. Sono quasi al Prat ed inizia a grandinare, sono sotto gli alberi e per fortuna non vengo colpito, a differenza di altri atleti che hanno rotto occhiali ed orologio.

Fa freddo e piove in modo impressionante e fulmini in continuazione.

Arrivato al monte Prat mi fermo sotto una tettoia in compagnia con altri atleti. Non smette di piovere, fa freddo, continuare con quel cielo nero non mi fa molta voglia.

Sono sincero, odio pedalare sotto la pioggia e ancor di più odio dover pedalare nel pantano, a differenza di qualche mio collega che adora il fango.

Quindi in compagnia di altri atleti che non se la sentono di continuare, torniamo sui nostri passi e, appena smesso di piovere, scendiamo per rientrare al lago e quindi all'arrivo.

Rientrando per la strada fatta all'andata troviamo a terra rami, un albero caduto, un torrente in piena e delle pozze d'acqua incredibili.

Anche all'arrivo ha piovuto molto, infatti poco prima dello striscione vi è una pozza d'acqua enorme.

Arrivo alla macchina per cambiarmi e sistemare la bici e inizia nuovamente piovere, dura poco, neanche un minuto e poi un bel sole ha iniziato a riscaldare.

Ripulito, cambiato e sistemato la bici sento passare la prima moto apripista e poi la seconda, questo significa che i primi stanno arrivando.

In realtà passa un atleta in solitaria che va a vincere a mani basse con svariati minuti di vantaggio sul secondo e cosi via.

Via via arrivano anche gli altri atleti che  impavidi hanno continuato la gara. Bravi veramente.

Dopo qualche minuto arriva la prima ragazza. Un atleta Polacca che vive a Villach, che sentito parlare della gara, è venuta a correre e vincere. 

Rimango fino alle premiazioni, poi sono costretto ad andare via in quanto la mia giornata era ancora ricca di impegni.

Salgo in auto con sentimenti contrastanti. Il cuore, l'agonismo mi fanno sentire uno stato di delusione per non aver concluso la gara. Odio iniziare una cosa e non finirla. Ma allo stesso tempo, la ragione, per una serie di motivi, mi fa pensare che ho fatto bene a ritirarmi.

Avevo comunque bisogno di riassaporare le competizioni in MTB, il mio primo amore. E' stato belle rivedere degli amici e fare fatica con le ruote grasse. Il prossimo anno proverò a cimentarmi in qualche gara di MTB e tralasciare un pochino la strada. 

Conclusione

Dopo molte gare su strada ho voluto riassaporare le emozioni che le competizioni in MTB ti possono dare. Avevo in mente un altra gara ed un altro epilogo, ma le cose non vanno sempre come si vorrebbe e ci si aspetta.

Quest'anno ho corso quasi sempre sotto la pioggia. Ero un pochino stanco ed avvilito nel vedere il meteo, ed ancor di più dopo esser stato molto tempo sotto un temporale violento. In questo caso la mia resilienza non ha avuto la meglio, la parte conscia del mio cervello mi ha spinto a ritirarmi.

Intervistato al traguardo ho promesso di esserci anche il prossimo anno ed ogni promessa è debito. Quindi Sportland Marathon 2022 ci sarò e speriamo in un meteo clemente.


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