Preparazione – L’importanza del Bike Fit

PREMESSA

Chi non ha mai avuto problemi di dolorini  od indolenzimenti andando in bicicletta?

Credo quasi  tutti, chi più e chi meno.

A volte sono fastidi o dolori di scarsa entità, diciamo sopportabili, anche se alla lunga possono portare ad infiammazioni importanti e costringerci a rinunciare ad uscire in bicicletta.

Se ciò accade iniziano i dolori, fisici ed economici. Saremo costretti a stare fermi, a prendere eventualmente dei farmaci, a fare delle sedute dal fisioterapista. Poi si inizierà a pensare ai motivi che provocano questi dolori e quindi, come fanno tutti, si inizia a cambiare la sella, poi l'attacco manubrio, poi si spostano sella e tacchette. Insomma si fanno delle prove. I più fortunati azzeccano la posizione di tutto, gli altri invece avranno sempre problemi, che si sposteranno dalla cervicale alla lombare, dal ginocchio al perineo e cosi via.

Generalmente (non voglio accusare nessuno) quando si acquista la bicicletta nuova (da neofita) ci si affida, per la messa in sella, al negoziante che di solito è anche meccanico (no biomeccanico). I negozianti più evoluti si affidano a sistemi "automatici" per la messa in sella, grazie a diverse aziende che mettono a disposizione delle raffinate tecnologie per questo scopo. Altri meno attenti si affidano alle formule empiriche  tipo cavallo x 0.885 per individuare l'altezza della sella ed un pochino di esperienza per il resto.

Ci si troverà alle prime uscite molto bene, non si farà molta strada e quindi non ci accorgerà se il posizionamento sia corretto o meno.

Quando la condizione atletica te lo permetterà, inizierai a percorrere distanze più importanti, ma allo stesso tempo ci sarà l'insorgere di dolorini alla schiena, di formicolio a piedi, a mani e anche al perineo.

A questo punto chiederai al tuo amico più esperto dei consigli e lui con grande esperienza ti prenderà misure, ti controllerà con il filo a piombo la posizione del ginocchio e cosi via. Da grande esperto avrà visto dei tutorial su youtube.

Non ti troverai ancora a tuo agio e quindi penserai che la causa del formicolio al perineo sia colpa della sella e la sostituisci con una super ergonomica che costa una follia, ovviamente consigliata dall'amico che sa tutto.

Prenderai la bici, farai dei giretti di prova e ti troverai bene, fischia con tutto quello che costa mi devo trovare bene!!! Dopo qualche tempo ti ritrovi con lo stesso problema. Il tuo amico di prima ti consiglia di cambiare l'attacco manubrio, di spostare la sella, di spostare le tacchette, ma dove come e perchè?

Alla fine il tuo amico ti darà il consiglio finale, nonché il migliore. Ti consiglierà di andare da un Biomeccanico.

Dopo aver speso centinaia di euro tra sella, attacchi e chissà cos'altro ti scoccia investire i soldi dal biomeccanico e quindi regoli tu , ti informi su internet su come fare ma non risolvi la situazione. 

Dovrai arrenderti e prenotare la visita da un biomeccanico, ma attento a chi scegli, perché spesso i problemi sono fuori dalla sella ed in sella si amplificano. Quindi per trovare una corretta posizione in bici sarà necessario che il biomeccanico o un collaboratore fisioterapista, valuti la tua postura prima di salire in bici e poi adattare la stessa alle tue caratteristiche. 

 COS'E' IL BIKE FIT E COSA BISOGNA SEMPRE CONTROLLARE

Ho appena concluso un bellissimo corso in BikeItalia.it, dove ho potuto conoscere ed approfondire le tematiche relative al BikeFit.

Durante il corso mi sono sentito preso in causa molte volte ovvero in seno al formicolio ai piedi, alle mani ed al perineo (tra ano e genitali).

Le mie tipiche uscite in bici mi impegnano al massimo 3,5/4h, questo perché non ho mai molto tempo.

Capita però a volte di potermi divertire di più e quindi di trascorrere l'intera giornata in bicicletta. Come dicevo capita di rado, ma in quelle occasioni ho sempre dei problemi, come scritto sopra,  di formicolio ai piedi, alle mani ed al perineo, con la totale perdita di sensibilità genitale.

E' una sensazione molto brutta.

Ho svolto diversi test ed analisi biomeccaniche, ma grazie al corso di Omar Gatti, ho capito una cosa molto importante e fondamentale.

Chi svolge la visita biomeccanica, prima di farti salire in sella, deve e ripeto DEVE fare un analisi posturale. E' importante comprendere se nel quotidiano ci sono degli atteggiamenti sbagliati o dei problemi di tipo posturale che si possono ripresentare seduti sul sellino della bici.

Spesso questi problemi possono essere risolti con degli esercizi specifici, destinati a tonificare parti del corpo (catena posteriore) che ci aiutano ad avere quanto più possibile una postura corretta, soprattutto in bici.

Mi sono subito accorto di avere le tacchette delle scarpe messe male (mia colpa, sostituite senza troppa attenzione, ma credo possa capitare a tutti un errore del genere), di dover abbassare la punta della sella, di "soffrire" di retroversione del bacino e di avere di conseguenza il peso troppo sbilanciato sul manubrio. Per non parlare della mia tendenza di pedalare con le braccia rigide e non piegate con conseguente dolore all'altezza del collo.

Non dubito assolutamente nella malafede di chi mi ha messo in sella, ma utilizzare l'ultima tecnologia in seno al posizionamento senza conoscere la postura del ciclista si rischia di fare un lavoro non troppo preciso.

Come dicevo prima nel breve tempo non avverto alcun problema, ma se resto in sella più a lungo questi problemi diventano una delle cause per una riduzione delle prestazioni.

Lo scorso anno alla Sportful 210km, dove sono rimasto in sella per molte ore, ho avvertito tutti questi sintomi, fino ad arrivare a Feltre con il collo completamente intorpidito.

Mi sono ritrovato al traguardo con le scarpe completamente slacciate, questo perché nel mentre mi si erano gonfiati i piedi e cmq ho sempre la sensazione di avere le scarpe troppo strette.

Anche il tipo di scarpa va scelto accuratamente e non solo per moda o estetica.

Lo stesso problema lo avverto anche in MTB, più che altro per i piedi, visto che ho posizionate le tachette come quelle da strada. Inoltre il baricentro troppo avanzato mi mette parecchio in difficoltà nelle discese, problema che con la bici vecchia non avevo e che quindi attribuisco ad un errore di posizionamento relativo agli angoli del telaio che sono diversi dalla precedente bicicletta. Credo di aver comunque risolto installando un reggisella telescopico che mi permette di abbassare il baricentro man mano che la discesa si fa più ripida.

Un bikefit fatto correttamente deve permettere al ciclista di mantenere una posizione confortevole, nel senso che deve essere sostenibile per molto tempo.

Basti pensare alla posizione da Crono, dove gli atleti stanno con la schiena orizzontale al terreno.

Io che soffro di problemi alla schiena non riuscirei a sostenere quella posizione se non per gare brevi. 

Il biomeccanico, se vorrò partecipare ancora a delle cronometro, dovrà riuscire a trovarmi una posizione sostenibile che possa garantirmi di esprimere al meglio il mio potenziale e mi suggerirà degli esercizi da fare per avere una  maggiore flessibilità lombare.

Ultima cosa ma fondamentale da ricordare è che il posizionamento andrebbe fatto in base alla disciplina in cui ci si cimenta ed al tipo di bicicletta.

La posizione dello stradista è diversa dal triatleta che è diversa dal biker. Anche nel mondo biker cambia in base alla disciplina, vedi la differenza tra Marthon, XC, Enduro e DH.

Corso "Introduzione alla Biomeccanica del ciclismo" di Bike Italia

Da molto tempo per me, ma credo per molti in Italia, il sito BikeItalia.it è un riferimento in merito a molti argomenti in ambito ciclistico.

Nel sito si possono seguire corsi di meccanica, di biomeccanica,  di preparazione atletica e tanto altro.

Tutto viene affrontato con il metodo scientifico. Gli argomenti trattati sono sempre suffragati dalle ricerche scientifiche in modo puntale e chiaro.

Perché ho seguito il corso di BikeFit?

Molto semplicemente per due aspetti. Il primo è la mia immensa curiosità e necessità di conoscere il più possibile del mondo bike.Il secondo aspetto è legato al supporto che voglio dare ai miei atleti e a me stesso.

Ovviamente non ho, al momento, velleità di svolgere la professione di biomeccanico, ma voglio verificare che i miei atleti siano posizionati correttamente ed accorgermi se c'è qualcosa che non va.

In questo modo possono andare e/o tornare dal loro biomeccanico di fiducia e rivedere il posizionamento se necessario.

Questo perché un corretto posizionamento permetterà loro di poter esprimere al meglio il potenziale di cui dispongono.

Il corso permette di capire molte dinamiche in seno al posizionamento in bici, si imparano molte cose e si acquisiscono molte conoscenze tecniche e di strumentazione utile a svolgere questo lavoro. Per chi poi volesse svolgere questa attività è disponibile un corso più evoluto, messo a disposizione dei professionisti dell'ambito sportivo, come fisioterapisti e laureati in scienze motorie.

Conclusioni

Il posizionamento in sella è fondamentale per godere a pieno di questo sport, sia che tu faccia gare, sia che tu faccia cicloturismo. La comodità in sella e la possibilità di evitare inutili infiammazioni a livello articolare o muscolare ritengo sia fondamentale, più che un bel paio di ruote in carbonio.

Al termine del corso BikeFit in BikeItalia.it, ho potuto mettere in pratica su di me le nozioni imparate. Ho sistemato i punti di contatto con la bici riuscendo a posizionare correttamente anche il bacino. Tutto questo si è tradotto anche in aumento della potenza sviluppata sui pedali. Probabilmente la posizione di prima mi bloccava o mi impediva di esprimermi al meglio.

Il messaggio che quindi voglio lasciare con questo articolo è proprio quello di investire in un posizionamento in sella corretto per migliorare la propria esperienza in bicicletta ed affidarsi a persone competenti, cosa che io stesso farò appena il Sars-Cov-2 lo permetterà.

Clicca qui per vedere ed ascoltare Omar Gatti di bikeitalia.it

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