Gara – Debriefing Mediofondo dei Templari a Pordenone

Premessa

La Granfondo e Mediofondo dei Templari è una gara ciclistica per amatori che quest'anno si è svolta alla fine di Agosto. La sede di partenza, per motivi organizzativi credo, è stata spostata da San Quirino (terra dei Templari) a Torre di Pordenone. La nuova location l'ho trovata molto più adatta ad accogliere un evento sportivo. Infatti al centro sportivo di Torre si trova tutto il necessario per dare il miglior servizio agli atleti.

Quest'anno io e Massimo decidiamo di partecipare. Per me sarebbe la 3° volta mentre per lui è la prima gara su strada in assoluto. Tendenzialmente io affronto sempre le GF, non amo molto le MF e oggi ne ho avuto conferma.

Partenza ore 9.00. Io e Massimo ci troviamo alle 8.00, scambiamo due parole, 4 pedalate ed entriamo in griglia, come sempre tra gli ultimi.

Prima dell'ingresso in griglia di partenza trovo un mio vecchio amico Adriano, che mi racconta di una disavventura in bicicletta. Speriamo si sistemi tutto velocemente. Una persona con una grande passione per la bici. 

La Gara

La gara prevede un lungo tratto di leggera salita 1/2% fino a raggiungere la pedemontana. Poi una breve salita di 3km sulle cave di S.Lorenzo a Fanna Cavasso. Scesi dalle cave una leggera  salita fino a raggiungere Crosera (Crosara) per poi salire a Poffabro, Pian delle Merie e poi iniziare la salita di Pala Barzana. Raggiunta la sommità si scende in picchiata verso Andreis e passando il tunnel del monte Fara raggiungere Monterale, Maniago e poi la strada Vivarina. Quest'ultima un rettilineo di 8.6km con una pendenza negativa di -1.5%, percorsa a lunghi tratti sopra i 50km orari. Poi si raggiunge San Quirino fino all'arrivo di Pordenone, per un totale di 105km e 1050m D+.

Come dicevo prima, io sono un uomo da Granfondo, amo partire con un ritmo un po' più conservativo per poi dare tutto nella parte finale di gara. Nelle Mediofondo si parte subito a chiodo ed è una cosa che soffro particolarmente, anche perché non mi alleno per questo tipo di gare.

Come detto prima, io ero nelle retrovie, ma pian piano sono riuscito a portarmi a ridosso della testa della corsa. Poi non ho ben capito perché mi sono ritrovato con un gruppo che aveva mollato quello di testa. Forse a causa del tira e molla iniziale e alle continue rotatorie.

Non domo mi sono piazzato in testa a tirare il gruppo nel tentativo di recuperare la testa della corsa, ma senza grande successo e senza una grande collaborazione.

Giunti alla rotatoria di Vivaro, da solo nel tentativo di riprendere la testa della corsa e con il gruppo dietro di me in fila indiana ed arrancante, decido di mollare. Con questo gruppetto ricompattato e formato da una 15 di corridori, confido di poter recuperare terreno grazie alle rotatorie, dove il gruppo di testa, molto folto, affronterà con difficoltà, mentre noi essendo in pochi le percorreremo più velocemente.

Massimo intelligentemente è riuscito a tenere il gruppo di testa e quindi non lo rivedrò più se non dopo il traguardo.

Raggiungiamo la salita delle cave di S.Lorenzo, 3,2km al 7% medio con un dislivello di 322m. A questo punto il gruppo si sfalda e chi ha forza o è leggero con queste pendenze tenda di scappare via. Io riesco a tenere la testa del gruppo (nonostante la mia massa)  e nella seguente discesa riesco a portarmi da solo davanti a tutti.

Raggiunto Poffabro mi sentivo finalmente bene. Da qui iniziava la salita vera di pian delle Merie e poi Pala Barzana. Salita regolare adatta alle mie caratteristiche di passistone, 10km con 4.3% medio e 434m D+.

Parto regolare e poi aumento sempre di più il passo. La gamba gira bene, sto bene e riesco a superare molti atleti che facevano parte del primo gruppo. Raggiungo la forcella e mi butto in discesa verso Andreis con un buon passo.

Sono solo, dietro a me non vedo nessuno. Entro nel tunnel del Fara e vedo davanti a me due sagome a circa 100/150m.

Faccio di tutto per raggiungerli ma nulla. Superiamo Monterale, Maniago Libero e Vajont per poi prendere la Vivarina. Spingo molto per cercare di prenderli, pedalo a 95rpm, viaggio tra i 48-52km/h ma loro vanno come me con il vantaggio che si danno cambi continui mentre io ero da solo.

Mi volto e vedo un gruppo folto dietro a me ma è ancora molto lontano. Finalmente le mie fatiche hanno dato il loro frutto. Il mio lungo inseguimento era terminato ed avevo raggiunto i due atleti davanti a me.

Neanche il tempo di rifiatare e stare a ruota un attimo che da dietro è arrivato il gruppone con grande velocità. Mi inserisco e sto a ruota ma la Vivarina stava finendo e con una svolta a destra prendiamo una strada che psicologicamente è devastante. Una delle strade più noiose in assoluto. Si viaggia a grande velocità, non riesco ad alimentarmi non c'è tempo, non si molla un attimo e ci si da continuamente dei cambi. Il problema di questa strada è che anche stando a ruota bisogna sempre spingere, per non parlare del vento contro. In qualsiasi verso tu percorra quella strada il vento è sempre contro!!!

Ai -25km dal traguardo ho un attimo di vuoto, stento a stare a ruota e perdo 10m -30m - 50m....forse il sole, forse un piccolo calo di energia.

Il gruppo se ne va e rimango da solo. Rallento, mangio, bevo e riprendo a pedalare molto bene. Anche se da solo riesco a fare una buona velocità ma raggiungere il gruppo davanti ormai è impossibile. Dietro a me nessuno.

Chiudo in 3h20 perdendo 3min dal gruppetto con cui ero fino a pochi chilometri prima.

Mi sposto al ristoro dove scambio un paio di battute ed opinioni con altri atleti. Poi raggiungo Massimo  e lo trovo molto soddisfatto della sua prestazione conclusa in 3h05, buona la prima!!!

Scambio due battute anche con lui, prendo la bici e me ne torno a casa in modalità recovery.

Conclusoni

Come detto in precedenza, essendo io un uomo da Granfondo, ho pagato molto il ritmo elevato tenuto fin dal via e poi per tutta la gara.

La location di partenza e arrivo sono state ottime. Il centro sportivo di torre si presta molto bene ad accogliere gli atleti. Ampi parcheggi, servizi igenici e docce, ristoro finale, pasta parti e premiazioni tutto nello stesso posto.

Un plauso all'organizzazione della gara, non è proprio facile organizzare una gara di Granfondo e di Mediofondo insieme. Anche se però ci sono degli aspetti che dovranno senz'altro essere migliorati per le prossime edizioni.

In primo luogo è necessaria la macchina di fine gara. Uno a quel punto sa che la strada è aperta al traffico veicolare e si comporta di conseguenza.

In secondo luogo è fondamentale che ad ogni incrocio, semaforo, rotatoria o situazioni di pericolo sia presente una persona a regolare il traffico. Purtroppo qualcosina non ha funzionato ed in alcuni casi i posti erano scoperti non garantendo l'incolumità ai concorrenti.

Per ultima cosa i ristori in gara e quello a fine gara dovrebbero essere curati un pochino meglio.

Per quel che mi riguarda ho dato tutto quello che in questo finale di stagione ho da dare. Ho fatto diversi PR (Strava) su tratti di strada che frequento spesso e quindi sinonimo di aver spinto forte sui pedali. Ho il rammarico di aver perso il gruppo buono all'inizio.

Sono contento della prestazione e delle sensazioni di Massimo che ha portato a termine la gara in modo egregio nonostante fosse reduce da una settimana di ferie.



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