Preparazione – Hai appena comprato la bicicletta e non sai come allenarti?

Premessa

Nel 2008, dopo l'ultima partita del campionato di calcio amatori, decisi di smettere e di appendere gli scarpini al chiodo. Smisi a causa di una pubalgia piuttosto fastidiosa. Decisi così di iniziare a dedicarmi allo sport che sempre mi aveva appassionato fin da quando ero piccolo, ovvero il ciclismo.

Ricordo che guardavo sempre sia il Giro che il Tour con grande passione ed interesse. Ammiravo Indurain e Chiappucci, Armstrong e Pantani, Bugno, Fondriest, Bettini, Basso, Contador. 

Pur seguendo questi campioni della strada ho sempre amato il fuori strada, un po' per il senso di libertà che la Mountain bike ti da, un po' per pedalare lontano dal traffico veicolare.

Fu così che mi comprai la mia prima MTB. Ricordo ancora molto bene il modello, una TREK 6000 da 26" pollici con gruppo Shimano deore 3x9 velocità, con i freni a disco e spendendo ben € 1.000,00. Per me a quei tempi spendere questi soldi per una bici è stata una follia!!!

TREK 6000 ALU 2008

TREK 6000 ALU 2008

Le prime esperienze

Avevo la bici nuova, arrivavo dal calcio e quindi mi sentivo atleticamente pronto. Mi iscrissi alla Delizia Bike Team di Casarsa della Delizia (PN). Feci la tessera come atleta amatore ed iniziai a partecipare alle gare che si svolgevano in Friuli. A quei tempi c'era un circuito di gare di XC abbinate alle sagre paesane e si chiamava FriulBike.

Ricordo perfettamente la prima gara a Trivignano Udinese. Partecipai con il mio amico Gianluca, pure lui come me alle prime armi.

Negli attimi prima della gara ci venivano sempre dei grossi dubbi  :

1 - "a quanto gonfiamo le gomme?"

2 - "quanti ristori ci saranno?"

3 - "come gestiamo la gara? è lunga sono 21km!!"

 4 . "cosa hai messo nella borraccia?"

5 - " è meglio mangiare qualcosa prima?". 

A quei tempi i dubbi erano molti e non c'era, ne la conoscenza ne la possibilità di accedere ad informazioni, come invece accade oggi.

L'esito di quella gara me lo ricordo benissimo. Dopo i primi 5km ero già allo stremo, mentre per gli ultimi 16km l'andatura fu alquanto turistica, ma arrivai in fondo. Non arrivai ultimo ma per poco...

Queste erano le condizioni in cui iniziai a pedalare e ad approcciarmi all'attività ciclistica, seppur amatoriale, sempre competitiva.

Si diceva in giro che per migliorare era fondamentale allenarsi con la bici da strada. Ai tempi vivevo ancora con i miei genitori e un altra bici me la potevo permettere. Dopo qualche uscita presi una discreta confidenza con la bici da strada. Con quel manubrio strano mi sembrava impossibile poterla guidare.

Ricordo come fosse oggi, che durante il mio primo Sella Ronda (2009), partito da Arabba e scalando il passo Pordoi, iniziai a sentire in lontananza un cigolio di bicicletta che però pian piano si avvicinava sempre di più. Volevo dimostrare di essere forte e spinsi sui pedali alla morte. Nonostante tutto il cigolio si fece sempre più vicino, fino a sorpassarmi. In quel momento capii che il ciclismo non era proprio lo sport più adatto a me. Un signore anziano, con una bici da trekking, vecchia e cigolante, con le borse della spesa al manubrio ed un cappello in paglia mi aveva appena superato con grande facilità.

La mia passione per questo sport è sempre stata molta, questo fatto invece di farmi mollare, mi ha spronato nel cercare di migliore sempre di più.

L'illuminazione

Guardando gli altri volare lungo i tracciati campestri di XC, mi chiesi come fosse possibile andare così forte in bicicletta e per giunta su distanze e dislivelli così disumani? (20km 100mD+ se era tanto)

Un amico mi consigliò di prendere un cardio frequenzimetro ed almeno un computer da bici per sapere il tempo, la velocità e le pulsazioni cardiache.

Così feci, ma pur sapendo a quanto batteva il mio cuore le cose non miglioravano. L'atleta più forte della squadra dove militavo, seguiva delle tabelle di allenamento, dategli da un amico che le aveva avute dal meccanico della Liquigas, squadra professionistica ai tempi con sede qui vicino.

Lui pur seguendo tabelle a caso, con esercizi a caso eseguiti non si sa bene come, riusciva a vincere le gare. Insomma allenarsi con delle tabelle era diventato fondamentale per migliorare. Lui ha continuato a vincere in tutti questi anni, ma ovviamente il merito non fu delle tabelle, ma  delle doti che madre natura ha voluto donargli.

Siccome lui era geloso di queste tabelle, non ha mai voluto passarle a noi per poterci allenare. Questo mi spinse a cercare qualcosa di simile in internet.

Fu così che trovai www.ciclismopassione.com di Davide Petucco. Un pioniere che, conscio dei problemi che affliggevano i ciclisti amatoriali, creo un sito per diffondere e condividere un po' di nozioni tecniche, presentando come primo allenamento la turbo pedalata.

Li capii di aver trovato il giusto supporto per conoscere, crescere come atleta e poi negli anni come trainer per ciclisti amatoriali e ricreativi.

Metodo Pit, Allen, Coggan, Carmichael e Friel

Come detto prima, il sito di Davide, mi illuminò su molti aspetti legati al ciclismo. Grazie ai suoi articoli iniziai a capirci qualcosa in più.

L'avvento del Metodo Pit  ideato da Fabrizio Pederzoli e diffuso da Davide, mise a disposizione degli amatori smarriti, un metodo per allenarsi in modo concreto.

Non mi feci scappare questa opportunità ed iniziai da subito a seguire il metodo. Si trattava di una preparazione atletica per ciclisti da svolgere in inverno, con lo scopo di preparare l'atleta alle fatiche della stagione ciclistica successiva.

Trovai subito grande motivazione nel seguire il corso e ottenni grandi miglioramenti già dopo il primo anno. Fu così che iniziai finalmente a prepararmi, ad addentrarmi di più nel mondo del ciclismo, ad informarmi meglio per cercare di crescere sempre di più.

Sono stati, con il metodo PIT, 8 anni bellissimi e conclusi con la certificazione di PIT Specialist. Ovvero un l'attestato che mi consente di insegnare tale metodo nelle palestre.

E' stato per me un grande onore poter essere l'unico in Friuli ad avere questo attestato. Però quel giorno dentro di me si è accesa un ulteriore fiammella.Ho da subito voluto approfondire le tematiche sull'allenamento. Mi procurai i libri di Allen e Coggan di Carmichael e Friel dai quali ho imparato ad utilizzare il powermeter e a capire come allenarsi con la Potenza.

Ho così creato un mio metodo di allenamento, utilizzando, per me, nuove metodologie di allenamento nel tentativo di aumentare le mie performance nelle gare.

Da quel 2008 sono passati tanti anni. Da uno sprovveduto ed acerbo ciclista novello mi sono trasformato nel tempo in atleta di medio livello per poi grazie agli studi fatti spingermi fino ad allenare gli amatori.  

Allenamenti personalizzati e Sport Science Academy

Il percorso di crescita di cui ho parlato fino ad ora, annovera anche tutti gli attestati dei corsi messi a disposizione da GianMario Migliaccio con la Sport Science Academy.

Ho potuto imparare molto grazie ai corsi. Come programmare un allenamento o un periodo di allenamento. Come curare e gestire l'alimentazione anzi la nutrizione. Come svolgere le attività in HIIT imparando a conoscere i meccanismi che permettono al nostro organismo di muoversi e nello stesso tempo produrre delle performance di livello.

Sto studiando cycling anatomy. Quando pedaliamo non usaimo solo le gambe ma tutti i muscoli del corpo ed è importante sapere come agiscono durante la pedalata e quindi come devono essere allenati per permettere performance di alto livello. 

Ho messo a punto negli anni una metodologia di allenamento frutto di tutti questi studi. Ho testato le metodologie su di me, le ho personalizzate sulla mia persona e sono riuscito in questi anni a partecipare a gare che solo 4 anni fa non avrei mai immaginato.

La prima vera gara, come detto in precedenza fu un XC da 21km di pianura terminata in modo pietoso. 

La gara più importante di quest'anno è stata la Sportful 210km e 5200m D+ terminata in ottime condizioni.

La strada è stata tanta e lunga ma con la passione si può raggiungere qualsiasi risultato, anche quelli che oggi ti sembreranno irraggiungibili.





DDTraining Cycling Program

Due anni fà decisi di proporre il mio metodo di allenamento ad amici e compagni di squadra. 

Alcuni di loro decisero di darmi fiducia, alla quale ho contraccambiato con grande professionalità e dedizione.

Abbiamo ottenuto grandi risultati, dei miglioramenti incredibili, ai quali neanche loro speravano.

La personalizzazione dell'allenamento, l'attenzione nell'alimentazione, il supporto con l'integrazione, gli allenamenti a corpo libero o con pesi per migliorare la composizione corporea e donare stabilità con un Core forte sono stati gli ingredienti giusti per ottenere grandi risultati.

Ovviamente da Trainer mi sto togliendo molte soddisfazioni. Quest'anno ho seguito 5 atleti con risultati sbalorditivi e per il 2019/2020 oltre alla conferma dei 5 avrò altri 3 atleti.

Non essenso per me un lavoro, ma una grande passione, non posso seguire più di 10 persone. Solo così posso svolgere test, personalizzare le attività e seguire gli atleti nel modo migliore.


Conclusioni

Mi sono reso conto che man mano che scrivevo questo articolo mi sono fatto prendere un po' la mano ed ho parlato molto di me stesso. Mi è venuto spontaneo perché credo di poter dimostrare come un ex calciatore, con diploma di perito elettrotecnico, spinto dalla passione, possa raggiungere risultati ed obiettivi fino a qualche anno fa inimmaginabili.

Quello che ripeto sempre ai miei atleti, spesso timorosi nell'affrontare certe gare, è che se le ho fatte io le può fare chiunque.

Anche se sei nuovo nel mondo delle due ruote non ti devi spaventare. Il ciclismo è uno sport individuale dove la prestanza e la preparazione atletica sono fondamentali per far bene. Basta che una cosa vada storta per compromettere qualsiasi performance. Non solo problemi di allenamento quindi, ma anche di alimentazione o  meccanici della bicicletta. Penso sempre a Nibali alle olimpiadi di Rio, dove con una caduta, ha perso la medaglia, probabilmente d'oro. Oppure pensiamo al nostro Fontana alle olimpiadi di Londra dove ruppe il tubo sella.

Non pensare di allenarti con il fai da te o con i consigli di qualche altro ciclista. Nel mondo delle due ruote molti si allenano per sentito dire. Ovviamente allenamenti che non portano da nessuna parte. Inoltre si perde molto tempo inutilmente.

Per migliorare le tue prestazioni in bicicletta puoi percorrere due strade :  

1- Studiare e provare su di te gli allenamenti, l' alimentazione. l'integrazione etc etc. (il percorso che ho fatto io)

2 - Affidarti a preparatori che sanno il fatto loro. Trainer preparati, che utilizzino la scienza per aiutarti a crescere e che ti offrano un supporto non solo tecnico ma anche umano.

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