Giro – Ragazzi, andiamo a fare un giro dolomitico?

Premessa

Era da tempo che volevo fare un giro sulle Dolomiti bellunesi. Propongo una trasferta ai miei atleti del metodo DDTraining Cycling Program, e tra impegni di qualcuno, poca voglia di qualcun altro trovo una netta e decisa adesione da parte di Alessio e Davide.

Passo Giau e Passo Falzarego

Dopo un po' di proposte di giri, più o meno impegnativi, concordiamo per partire da Agordo, risalire la valle agordina fino ad Alleghe per poi salire a Selva di Cadore, passo Giau, Pocol, passo Falzarego, Caprile e rientro fino ad Agordo.

Sabato 31/08/2019, con l'estate oramai alla fine, io e Davide  ci troviamo alle ore 7.00 a casa mia per poi andare a prendere Alessio. Davide sempre molto gentile mette a disposizione l'automobile con 3 porta bici.

Dopo poco più di un ora raggiungiamo Agordo, parcheggiamo in un area di servizio nei pressi di una birreria, una pasticceria ed un supermercato.

Ci prepariamo, il tempo sembra buono, mettono pioggia dopo le 16.00 e quindi decido di lasciare il K-way in auto e portarmi il minor peso possibile, dimenticandomi pure le mie barrette proteiche.

Ovviamente, lungo il tragitto per raggiungere Agordo, tutto il team si prepara bevendo un ottimo pre-workout, che senz'altro con quello che ci aspetta,  si aiuterà ad affrontare tutto con molta energia.

Partiamo già con buona andatura, dopo circa 1h40' siamo a Selva di Cadore da dove attacchiamo la salita del passo Giau. Salita vera questa, percorsa spesso durante il giro d'Italia, con i sui 10km ed una pendenza media del 9.1%.

La mia giornata non è delle migliori. Sto sperimentando su di me alcune metodologie sia alimentari che di allenamento. L'obiettivo è la massima ricerca di ossidazione dei lipidi e quindi ho cercato, sia dal punto di vista alimentare che a livello di ritmo di evitare zone di lavoro inadeguate.

Pertanto affronto la salita in modalità Endurance Z2 con qualche tratto, vedi zone rosse sopra, in Z3 salvo mettere il piede a terra. Con il 36 all'anteriore si fatica a fare cadenza.

Alessio, nonostante un lungo periodo di ferie, ha la gamba che gira bene e quindi dopo i primi tratti dove si fermava ad aspettarci, è partito per raggiungere velocemente il passo Giau.

Giunti al passo, anche io e Davide, decidiamo di vestirci subito perché fa decisamente fresco, ma non prima della foto di rito. Ci prepariamo e giù in picchiata verso Pocol. Qui Davide sfoggia tutta la sua abilità da discesista e dopo due tornanti non lo vedo più, se non all'incrocio  con la strada per il Falzarego, ad aspettarci.

Ricomposto il gruppo ci spogliamo dall'antivento e riprendiamo a salire verso il passo Falzarego.

Una nota estremamente dolente è l'eccessivo traffico sulle strade. Troppe auto potenti e troppe, veramente troppe moto. Credo che andare sulle dolomiti a respirare aria pulita sia una cosa utopistica. Benedico le nostre montagne!! 

#fvglive #montagnafriulana

La strada che porta al passo Falzarego è semplice, nulla di particolarmente impegnativo, inoltre prendendola da Pocol abbiamo saltato tutta la prima parte.

La fatica fatta per scalare il passo Giau inizia a farsi sentire e quindi fare un buon ritmo sul Falzarego mi riesce difficile.

Questo mi spinge a mettere il piede a terra ed approfittare per fare qualche bella foto a queste incredibili montagne.

In breve tempo raggiungiamo il passo Falzarego ed anche qui foto di rito.


Sono le 13.00 e la fame si fa sentire. Decidiamo di mangiare e bere in uno dei bar presenti al passo. Appena entro mi vedo una bella torta Sacher. Non potrei lo so, ma non ho saputo trattenermi. Una fetta me la sono mangiata con un buon caffè.

Usciamo dal bar ed inizia a piovigginare, ma nulla di preoccupante. Iniziamo la discesa verso Caprile. Una discesa bella veloce, con tornanti  molto ampi che si riescono a percorrere a buona velocità.

Durante la discesa ci troviamo di fronte ad una scena apocalittica. Anche qui la tempesta Vaia di fine ottobre 2018 ha fatto ingenti danni.

Arriviamo a Caprile all'incrocio con la provinciale 563 e prendiamo verso Alleghe costeggiando il torrente Cordevole.

Appena spogliati al termine della discesa inizia a piovigginare, poi a piovere e poi a diluviare. Raggiungiamo Alleghe completamente fradici. Facciamo una breve sosta per pranzare con un panino triste come il tempo.

Riappare il sole, ma in direzione Agordo sembra ci sia un temporale in corso. Partiamo comunque tanto ormai eravamo già bagnati. Lungo la strada, fortunatamente, non prendiamo altra acqua. Arrivati però ad Agordo la pioggia diventa insistente. Raggiunta l'auto, sotto la pioggia e con tuoni a farci compagnia riusciamo a caricare le bici e grazie ad una breve tregua dalla pioggia a cambiarci. 

Dopo 106km e 2365m D+ non c'è di meglio, per recuperare, di assumere le nostre XS Hydrolized whey protein. Un utilissimo supporto per facilitare il recupero post attività atletica.

Rientriamo con tranquillità verso casa, dove purtroppo ritroviamo caldo e afa.

Conclusione

Era da tempo che Alessio, ma pure io, volevamo fare il passo Giau. Finalmente abbiamo trovato il tempo per farlo. Il prossimo sarà il Fedaia, forse, oramai nel 2020.

Girare in bici sulle Dolomiti è sempre bello, fai una fatica buona e ti godi un paesaggio stupendo. Purtroppo respiri più polveri sottili che in centro a Città del Messico. C'è troppo traffico di moto in particolare, spesso indisciplinati che credono di essere in pista. Il rischio di fare un frontale è veramente alto. Incoscienti!!!

Credo a questo punto che il periodo migliore per  salire sulle Dolomiti sia Aprile/Maggio e fine Settembre/Ottobre anche se fa ancora o già fresco.

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