Sabato 01/06/2019 - Gita al giro d'Italia e prova passo Manghen in vista della Sportful Dolomiti Race del 16/06/2019
Da qualche tempo io e Davide stavamo programmando una pedalata sul passo Manghen. Quest'anno, in occasione della 20° tappa del giro d'Italia, decidiamo di organizzarci per andare a provare questa salita tanto famosa. Ottima opportunità per testare parte del percorso che dovrò percorrere durante la Sportful del 16/06.
Sabato all'alba, suona la sveglia alle 5.00 (se non è passione questa?!), spengo la sveglia, mi riaddormento ed apro gli occhi alle 5:45. Orario di partenza previsto con Davide ore 6.15....sono tremendamente in ritardo!!!
Fortunatamente la mia esperienza per queste gite mi ha portato a preparare tutto il giorno prima. Quindi mi alzo, faccio tutte le mie cosette domestiche e mi presento puntualissimo all'appuntamento.
Dopo circa 1h30 di strada raggiungiamo Valstagna, luogo prescelto per incontrare due amici. Giunti sul posto, dopo brevi preparativi (borraccia con pre-workout), prendiamo la pista ciclabile della Valsugana direzione Telve. Purtroppo a causa di piccole errate deviazioni, abbiamo allungato un po il percorso, ma questo non ha creato particolari problemi.
Giunti a Telve ci troviamo un serpentone di ciclisti pronti ad affrontare la salita. Tutti spinti dalla stessa passione e con grande entusiasmo. Molti non arriveranno mai al passo, si fermeranno prima. Comunque bravi a tutti quelli che ci hanno provato.
Salita al passo Manghen
Per me, Davide e Laura è stata una salita inedita, mentre Mario la conosce molto bene. Mi ero comunque studiato il profilo altimetrico sul sito www.salite.ch, ma pedalarla è tutta un altra cosa. Giornata piuttosto calda, nel senso che siamo passati da 12 gradi a 28 in un battito di ciglia.
La prendo un po allegramente nella parte iniziale, inseguendo le e-bike che godono a scattarci in faccia. Ovviamente non poteva che partire un po di bagarre.
Raggiungo molto velocemente i 1250m di altitudine dove decido di fermarmi per aspettare i miei amici. Inizio a pensare che è una salita piuttosto dura. Il bello/brutto è che il peggio doveva ancora arrivare!!!
Mangio una barretta delle mie, bevo i miei sali e riprendo il cammino con i miei amici.....La gravità inizia inesorabilmente a farsi sentire. Sistema Diego + bike + accessori supera i 100kg di peso e si fanno sentire.
Mancano ancora 800m di dislivello e le pendenze sono sempre in doppia cifra. Faccio veramente molta fatica ma tutto questo mi è servito anche per capire che rapporti montare il giorno della gara. Sono salito con 36/32 ma credo che in occasione della gara monterò il 34/32.
A circa 4km dalla vetta la pendenza è sempre in doppia cifra. Proprio nel momento di estrema fatica arriva la carovana del giro. Dei pazzi scatenati!!! mi hanno fatto il filo non so quante volte pur stando io a bordo strada. Capisco che la strada è stretta, è pieno di ciclisti, ed abbiano dei tempi da rispettare, però non era necessario correre in quel modo!!!
Questo comportamento mi ha spinto qualche volta a pedalare sull'erba e anche a mettere il piede a terra. Purtroppo queste mie esitazioni, misto uno stato di affaticamento generale (dovuto a due settimane di allenamenti intensi) hanno fatto in modo che rispetto ai miei amici restassi attardato. Poco male, vorrà dire che cercherò di fare il mio PR su Strava in occasione della Sportful!!
Non nego la reale fatica provata. Nel fare lo Zoncolan (il Kaiser) non ho sofferto così tanto.
Raggiungo il passo dove le forze dell'ordine impediscono di passare sotto lo striscione del GPM passo Manghen, ma non importa. Trovo Davide ma non gli altri amici.
Ci portiamo poi un po più sotto dov'è possibile vedere molti tratti della salita. Migliaia di persone giunte in quota per provare la salita, per aspettare i ciclisti ed incitarli!!
Anche qui prima dell'arrivo di Fausto Masnada, al comando della corsa in quel momento, sono transitate molte auto quali, ammiraglie, visitatori, invitati ed organizzazione, oltre alle moto staffetta.
Pur stando sul ciglio dalla strada ho rischiato più volte di prendermi lo specchietto, delle auto in corsa, sulla schiena. Il problema è che correvano troppo per essere in mezzo a tutta quella gente. Se per sbaglio colpivano qualcuno e questi si fosse fatto male erano costretti a fermare la corsa con tutti i danni del caso. Mah....Mauro Vegni medita su questa cosa. Anche perché non ho proprio visto, almeno nella zona in cui ero, comportamenti scorretti da parte dei tifosi.
Dopo Masnada arriva il gruppo maglia Rosa con Carapaz, Landa e Lopez. Cavolo se vanno forte! E' impressionante vedere a quale cadenza riescano a scalare le montagne.
Penso a quanto sarebbe bello poter allenare un atleta di questo livello!!!
Poi passano Roglic e Nibali leggermente in sofferenza e poi tutti gli altri. Grande tifo fino all'ultimo dei velocisti....Anche il nostro beniamino Davide Cimolai non aveva una bella cera.
Passato il giro viene il momento di riprendere la via di casa. Ci aspettano 60km fino a Valstagna.
Aspettiamo gli altri due amici di cui avevamo perso le tracce. Purtroppo non ci siamo più trovati, erano rimasti bloccati dall'organizzazione in cima al passo. Iniziamo la discesa e come sempre Davide mi da minuti, ma la prudenza in mezzo a tutta quella gente non è mai troppa, farsi male è un attimo.
Giunti a Telve Valsugana riempiamo le borracce da una fontana con acqua buonissima e freschissima e ci dirigiamo verso la ciclabile della Valsugana.
Ci alterniamo nel tirare ed in breve tempo arriviamo alla fine della ciclabile. Decidiamo di fermarci e vedere la fase finale della tappa al cellulare. Giunti alla macchina, sia io che Davide, abbiamo fatto la cosa più urgente ed utile dopo 120km e 2200m di dislivello. Abbiamo preso il recovery, fondamentale per velocizzare ed aiutare il recupero muscolare.
Onore al vincitore Carapaz ma onore a tutti fino Sho Hatsuyama la maglia nera del giro. Partecipare e concludere un giro non è per tutti.
Cosa ho imparato dal Manghen?
Come per tutte le salite, anche per il Manghen massimo rispetto. I posti sono incantevoli anche se portano ancora le ferite della tempesta perfetta del 29/10/2018.
Desolante vedere così tanti pini a terra. Ed incoraggiante vedere quanto l'uomo abbia già sistemato buona parte del bosco.
Questa giornata mi è servita per capire come gestire la salita. La prima parte è semplice, pedalabile anche per un passistone come me. Dai 1250m le cose si fanno serie, non molla mai fino al GPM.
Sarà fondamentale alimentarsi a valle e ai 1250m per poi dosare le forze fisiche e mentali per non trovarsi in cima poco lucidi. Infatti, dopo il GPM ci sono ben 16km di discesa che va affrontata con estrema lucidità. Ho rivisto in TV come l'ha affrontata Nibali, mostruoso.
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