Gare – Bibione Bike Trophy debriefing

Premessa

19-09-2020 un nuovo inizio.

Partecipare ad una competizione agonistica, in questo anno bisesto 2020, mi ha donato un po di normalità sportiva.

Sarò sincero, in griglia di partenza ho provato quel brivido che si prova sempre ad inizio stagione quando non sai se sei pronto e che prestazione potrai fare.

Ovviamente un plauso va agli organizzatori dell'evento che in barba a tutte le difficoltà del caso sono riusciti a creare un evento in grande stile.

Occupare Bibione, con tutti i turisti presenti in un contesto storico di questo tipo, non è da tutti.

C'è stato qualche problema di attraversamenti sulle strade da parte di qualche turista "distratto" ma immagino non fosse facile contenere tutta quella gente.

La mia Bibione Bike Trophy

Come  detto poc'anzi questa prima gara del 2020 ha riservato a me molte emozioni. Non ultima quella di partecipare con i colori della mia nuova squadra, il BIKETEAM FONTANELLE, una giovane realtà del panorama del ciclismo amatoriale, che con grande umiltà e sacrificio sta crescendo in modo esponenziale. Grazie per avermi accolto nella vostra "famiglia".

Quest'anno ho deciso di partecipare alla gara come singolo. Mi sono fatto due conti a casa ed in base alle mie capacità, al mio stato di forma (piuttosto precario) ed alle asperità del percorso, mi ero posto l'obiettivo di pedalare per 6h ad una media di 25km/h. Obiettivo quasi raggiunto se non fosse stato per qualche problemino nei singletrek e le soste ai box (dovute per cambio borraccia ed alimentazione).

Prima però di raccontare la mia gara volevo ringraziare anche il team Professional Bike per avermi ospitato nel loro gazebo ed Alessio Rui per l'assistenza datami nonostante una giornata intera a vendemmiare.

Come sempre accade a queste manifestazioni, una delle cose più belle è quella di incontrare le persone con le quali, negli ultimi mesi, hai avuto solo rapporti digitali. 

Finalmente qualche scambio di battute ed opinioni guardandosi negli occhi. Sembra una banalità, ma in questo contesto storico sono situazioni che ho apprezzato molto.

Il percorso di gara era molto veloce, tant'è che ho montato sulla bici la corona da 36D, con il senno di poi avrei montato una 38D, ma purtroppo la Shimano non la produce.

In griglia di partenza era obbligatorio portare la mascherina. Molti atleti si sono tenuti alle regole, mentre altri, meno rispettosi del prossimo, se ne sono totalmente fregati.

Se io fossi stato nell'organizzazione avrei segnalato questi atleti ed al termine della gara li avrei esclusi dalla classifica, perchè questa gente menefreghista, in qualche modo, deve essere colpita così per far loro guadagnare un po di senso civico.

Come dicevo poco prima la gara era molto veloce, adatta sopratutto ad atleti di grande potenza e lunga durata, insomma gara per passisti, anche se in realtà, ad esempio nella mia categoria, ha vinto un atleta che reputo uno scalatore. Ovviamente lui  è comunque di un altra categoria.

Il primo start era per noi solisti. Pensavo non fossimo in molti ma voci che echeggiavano nell'aria dicevano 180 partenti...tantissimi temerari.

La prima parte di gara, come normale che fosse, vedeva i missili davanti scappare mentre noi nelle retrovie costretti a lentissime file indiane, sopratutto nella prima parte tecnica, dove la presenza di singletrek non permetteva sorpassi in sicurezza.

Ovviamente c'è sempre qualcuno scalmanato che mette a repentaglio la propria e l'altrui salute, ma io non sono uno di quelli.

Una volta usciti da questa parte tortuosa di percorso, chi aveva gambe poteva dare sfogo ai propri WATT, cosi da prendere un po di margine. Cosa che ovviamente pure io ho fatto.

L'errore più grande è stato quello di far partire dopo i singoli (che per ovvi motivi tenevano dei ritmi più blandi)  le squadre da due, dove ovviamente questi atleti, percorrendo mediamente un giro a testa, l'avrebbero fatto al massimo delle loro possibilità. Questo ha provocato qualche malumore durante il percorso.

Percorso molto veloce, con tratti di strada molto accidentata e un breve tratto sulla battigia della spiaggia di Bibione. L'utilizzo di una MTB fullsuspended era la soluzione migliore per pedalare con miglior confort in molti tratti del percorso.

I passaggi nel centro abitato e sul lungo mare erano molto veloci e la presenza di pubblico , come detto prima, ha reso un po tutto più pericoloso. Ricordo addirittura, durante un giro, di aver visto una commemorazione con tanto di trombettista a bordo strada.

Con il senno di poi, visto il mio risultato, avrei potuto ridurre i tempi fermi ai box cosi da permettermi di percorrere un giro in più del percorso. Ma con il senno di poi diventa molto facile parlare.

Ho avuto un grande supporto da Alessio e allo stesso modo dai prodotti XS Sport Nutrition, con i quali ho preparato il mio fisico alla fatica, l'ho alimentato durante il percorso ed infine mi ha favorito il recupero.

Raggiunto il traguardo di piazza fontana dopo 6h07min ho totalizzato 148,5km arrivando così alla posizione n°66 della classifica assoluta ed al 12° posto di quella di categoria M4. Cavoli mi fa impressione scrivere M4!!! Sono ciclisticamente anziano.

Tra gli altri risultati mi complimento ovviamente con il vincitore Tiago Ferreira, anche campione del mondo Mtb Marathon e mi complimento con Massimo Fabbro (mio atleta) che con la squadra mista da 4 ha ottenuto un ottimo secondo posto.

Come sempre accade, quando arrivo stanco e stravolto al traguardo, mi ripeto che non farò mai più una gara simile, poi invece sono sempre in griglia di partenza. 

Dopo un buon gelato ed aver salutato gli amici del Professional bike, con grande stanchezza sono andato a casa, felicemente accolto dalla mia compagna Alessandra, molto contenta e fiera del risultato ottenuto.

Bibione Bike Trophy, ci vediamo il prossimo anno, sempre se per allora sarò riuscito a togliere tutta la sabbia accumulata dalla bici.


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