Preparazione atletica – allenare la mente nel ciclismo

Il ciclismo è uno sport molto impegnativo a livello fisico. Che sia un uscita, una gara di breve o lunga durata, il consumo di energia è sempre elevato. L'impegno muscolare è importante ma non lo è di meno l'impegno psicologico. Spesso sentiamo dire che un campione lo si vede da come gestisce le energie, da come si muove, insomma un campione ha gambe ma sopratutto ha testa. Infatti i grandi campioni, anche se non hanno la giornata buona e non hanno gambe, corrono con la testa. Stanno nella pancia del gruppo, evitano rischi, gestiscono i compagni e le energie. Inoltre un grande campione ha dalla sua parte una consapevolezza e una motivazione importanti.

E quindi quanto è importante la mente nel nostro amato sport? La motivazione e la determinazione per ottenere i risultati desiderati?

Vediamo quali sono i condizionamenti mentali sull'allenamento nel ciclismo e quale impatto hanno.

Per prima cosa vediamo il potere della mente. La mente comanda il corpo e solo grazie ad una determinazione mentale è possibile ottenere risultati. Se di mente sei affaticato ed hai mille pensieri o semplicemente sei demotivato, sicuramente non raggiungerai i tuoi obiettivi. Pedalare, a quel punto, potrebbe addirittura essere rovinoso per la mente e per il corpo. Una scarsa concentrazione e una demotivazione diffusa ti possono portare a commettere degli errori di valutazione e con questi il rischio anche di rovinose cadute.

La resilienza mentale, ovvero la capacità della mente di superare i momenti duri, non è importante solo quando ci si trova a dover far salite incredibili (se non hai mai fatto lo Zoncolan provaci) o a percorrere marathon extreme in MTB, bensì è fondamentale anche nei piccoli aspetti quotidiani. Una mente concentrata sui propri obiettivi porterà ad allenarci al freddo dell'inverno o indoor sui rulli e spinbike, e ci permetterà di fare ripetute su ripetute.

I più distratti sono portati a credere che la nostra mente sia sempre pronta e focalizzata sugli obiettivi, ma in realtà siamo immersi in un ciclone di pensieri che ci portano ad eseguire precisi e abituali schemi mentali.

Per esempio, martedì mi alleno, esco in bici, faccio ripetute, penso ad altro, mille problemi, non mi concentro sull'allenamento e  magari perdo anche il conto delle ripetute.

Ti puoi immedesimare in questa situazione? Niente paura capita a tutti. Però devi sapere che anche la mente, come qualsiasi muscolo, deve essere allenata. Pensa se ti alleni ad avere una mente concentrata e decisa invece che essere pigro ed arrendevole. Non è questione di carattere ma di allenamento.

E' una questione di costanza, impegno e perseveranza. Innumerevoli studi scientifici hanno valutato questo aspetto “plastico” della mente, soprattutto in termini di miglioramento delle prestazioni sportive.

“La mente è tutto”, diceva un uomo chiamato Buddha, e attraverso il suo addestramento si possono ottenere risultati incredibili. ​

Non voglio affrontare aspetti del ciclismo professionistico, ma sicuramente la presenza mentale a questi livelli è totale.

A livello amatoriale  l'impegno mentale a mio avviso è moltiplicato per due. Mille problemi al lavoro, a casa, con figli etc...ci portano a consumare molte energie mentali. Riuscire poi ad incanalarle nella concentrazione e determinazione dell'allenamento o della gara è molto difficile, ecco perché sono aspetti che vanno allenati se si vogliono raggiungere buoni risultati. Una delle caratteristiche che va allenata è la perseveranza che significa mantenere alto il proprio sforzo per raggiungere il risultato. Questa perseveranza non è fine a se stessa, ma con basi solite in simbiosi con la consapevolezza che gli allenamenti o la gara che stiamo facendo, ci porterà a grandi risultati.

Sarà necessario avere anche molta pazienza. Nessun risultato si raggiunge subito. Solo allenamenti costanti nel tempo ci portano al raggiungimento dei nostri obiettivi. Joe Friel, uno dei più importanti allenatori statunitensi, sostiene che il carico di allenamento non può essere aumentato più del 10% per volta. Questo si traduce in una teoria di “piccoli passi”, che va rispettata. L'impazienza di raggiungere uno stato di forma ideale è controproducente perché se non si raggiungono ci si demotiva. Quindi serve allenamento, perseveranza e pazienza, saper aspettare il momento giusto per poter attaccare il numero alla bici ed iniziare a menare.

Anche la disciplina è fondamentale. Seguire tabelle, sostenere carichi di lavoro importanti, periodizzare il carico e lo scarico etc etc richiede una determinata disciplina. Anche abituarsi a fare stretching a fine allenamento, dormire regolarmente, stare attenti all'alimentazione richiedono disciplina. Anche rinunciare ad uscire con gli amici per un giro in bici richiede disciplina. Se stiamo preparando un evento dobbiamo focalizzare tutte le nostre energie a quello.

Quindi, determinazione, pazienza e disciplina sono alla base di una buona preparazione o di un preludio ad un ottimo risultato in gara. Ma non basta.

Ci sono altri aspetti fondamentali ed allenabili per poter dare il meglio di se.  Per prima cosa va allenata l'autostima. Dobbiamo essere convinti che l'obiettivo prefisso lo raggiungiamo e con ottimi risultati. La consapevolezza del grande valore che abbiamo. Credere nelle proprie potenzialità è il primo passo per raggiungere l'obiettivo. Essere convinti di ciò che stiamo facendo e di poter superare ogni ostacolo, che sia una lunga salita o una marathon in mtb, permetterà di sviluppare un atteggiamento positivo.

L’ottimismo è il sale della vita!!! ed è una pratica favorevole per emergere nello sport. Saper accettare le sconfitte e saperne trarre insegnamento è una cosa fondamentale. Lasciarsi abbattere da un insuccesso o da una gara andata storta non serve a niente se non a buttare via mesi di allenamento e fatica. Essere positivi significa abbracciare gli eventi della vita con gioia, siano essi delle delusioni sia delle vittorie. Provate ad iniziare una lunga salita e ripeterti continuamente "non ce la posso fare", "è troppo per me", "meglio che mi ritiro" e poi ditemi se siete riusciti ad arrivare in cima e soprattutto con che spirito l’avete fatto.

Ultimo ma non ultimo il desiderio. Senza il desiderio di farcela, di emergere o di vincere non si ottiene nulla. Il desiderio è un sentimento molto profondo. Fa parte del nostro subconscio e dobbiamo allenare il conscio per far emergere il subconscio. Se riusciamo a far emergere dal subconscio il desiderio di farcela, non usciremo in bici tanto per allenarsi, usciremo mettendo in riga tutte le altre caratteristiche!! Il desiderio è l'arma più potente che abbiamo in ogni ambito, ma spesso lo soffochiamo con la mente conscia.

Quindi il messaggio che voglio dare con questo articolo è che iniziare a considerare queste caratteristiche mentali è fondamentale. Sapere inoltre che possono essere allenate è un arma in più!!Inoltre è importante realizzare che mente e corpo sono connessi e se non funziona uno non funziona neanche l'altro. E' poi d'obbligo sapere che la forza della mente supera quella del corpo. Ci sono un infinità di esempi al mondo.

Queste sono aspetti mentali positivi che permettono di eccellere in uno sport molto impegnativo come il ciclismo. Provate ad analizzare dentro voi stessi, con onestà, e a verificare quali di queste condizioni mentali possedete già, quali sono sopite e quali invece vanno proprio create da zero.

Conoscere se stessi è fondamentale per migliorare nella vita in generale ma ancora di più durante una prestazione sportiva. L'immaginazione è una delle tecniche più proficue in questo ambito. Immaginare di vincere una gara, di fare una salita, di superare un tuo amico è scientificamente provato che aiuta a realizzare i propri obiettivi. Molti campioni prima di una gara si immaginano l'ultima salita, immaginano l'attacco di uno o dell'altro. Quando avviene sono già pronti a reagire e a riscattare. Bici super, strumenti super, preparazione super, concentrazione super, ma immaginare di vincere è tutta un altra cosa.

un interessante articolo in merito al mental coaching qui




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